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Se già vi sudano i malleoli all’idea della Settimana della Moda – dal 16 al 26 settembre 2017 – e di tutti i calzini bianchi con ciabatta in cui v’imbatterete, quest’anno in concomitanza con la fashion week arriva Milano XL, dove XL non sta per la taglia del pantalone ma per extralusso ed extralarge. Non solo fashion blogger wannabe: arriva la Festa della creatività che per la prima volta accenderà i riflettori su tutte le eccellenze e l’artigianalità del Made in Italy.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tra i nomi: Anfao con Mido, occhialeria; Cosmetica Italia con Cosmoprof; Federorafi; Milano Unica (tessuti) con il partner storico SMI; Unic con Lineapelle (concia) e Fiera Milano con Sì Sposaitalia Collezioni (Bridal fashion). L’iniziativa, promossa dal ministero dello Sviluppo economico, Comune di Milano, Confindustria e Fondazione Altagamma, sarà diretta da Davide Rampello, l’ideatore del Padiglione Zero a Expo 2015.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

«Sette i luoghi coinvoltie altrettante installazioni, spiega Rampello — La facciata di Palazzo della Ragioneria diventerà una biblioteca dei tessuti, dal Rinascimento a oggi. L’Ottagono sarà dedicato ai gioielli, con immagini tratte da celebri quadri, alcuni preziosi ricostruiti in 3D e una riproduzione della Corona ferrea. Si proseguirà alla Rinascente, ricoperta di 900 maschere su cui il premio Oscar del make up Alessandro Bertolazzi dipingerà trenta diverse situazioni. E poi piazza San Carlo come “tempio” dell’ottica. Scene di film, pubblicità e video con protagonisti gli occhiali. Ancora, in piazza Croce Rossa, un telaio-schermo per mandare in onda filmati sul tema della pelletteria».

L’ombelico della creatività sarà – ovviamente – Monte Napoleone, che tratterà il tema delle artigianerie, anche agroalimentari, attraverso quadri, stampe e disegni per poi, in ultimo, terminare con l’installazione sul tema del matrimonio dal Cinquecento all’Ottocento al Castello. I settori dello stile presenti fra fiere, sfilate, installazioni e altre iniziative, fatturano oltre 104 miliardi di euro – di cui 64 sui mercati esteri – e impiegano più di 600 mila addetti in 70mila imprese lungo l’intera filiera.

Per la prima volta quindi, niente borsettate per determinare quale sia il settore più esclusivo: nell’aria si sente profumo di gioco di squadra. L’obiettivo? Comunicare al mondo la bellezza e la qualità del saper fare italiano, aprendo la città ai cittadini. In barba alla cricca dei personaggi da front-row!

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